Borragine
La borragine è una bellissima pianta, che fiorisce in primavera: una “pianta del cuore”, sia per i suoi fiori intensamente blu (che puoi mangiare nelle frittate), sia per le sue proprietà antinfiammatorie e protettive del sistema cardiovascolare.
Crescendo in climi temperati, la puoi trovare in quasi tutti gli orti d’Italia e facilmente nei campi, perchè la pianta nasce come spontanea.
Il nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie. Altri lo fanno derivare dall’arabo abu araq (= padre del sudore), attraverso il latino medievale borrago, forse per le proprietà sudorifere della pianta.
Nella medicina popolare antica venivano utilizzate le foglie e le sommità fiorite, per abbassare febbre e calmare la tosse secca. Era nota anche come diuretico ed emolliente, in virtù delle mucillagini. Fin dall’antichità la pianta ha fama di svegliare gli spiriti vitali. Secondo Plinio “Un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere”.
In rete ci sono molte discussioni sul fatto che possa essere cancerogena, tuttavia come al solito, a mio parere, è utile esercitare il buonsenso:
La borragine, come molte altre piante, contiene alcaloidi che possono essere tossici, di qui la grande discussione sulla potenzialità che ha la pianta di creare tumori e lesioni al fegato. Si maaa… perchè il dosaggio diventi tossico o nocivo dovresti mangiare borragine TUTTI I GIORNI PER ALCUNI MESI… anche se ti mangi il cioccolato, la curcuma, gli spinaci, il riso in queste dosi … ti possono fare più male che bene.
L’unica accortezza da seguire è mangiarla cotta: cuocendo gli alcaloidi perdono la loro potenza. Accortezza d’obblico per donne in gravidanza e in allattamento o per persone con problemi epatici. In questo modo, oltre che ad essere buonissima, mantiene le sue virtù depurative.
Non compare nelle liste di di Peter D’Adamo e di conseguenza neanche in quelle del dr Mozzi, quindi è da testare per tutti i gruppi.
Ma veniamo al suo utilizzo in cucina, la cosa che qui ci interessa di più:
Della borragine si utilizzano fiori e foglie. I fiori vanno usati in piccolissime quantità per arricchire minestre ad esempio. Le foglie vanno usate previa scottatura in acqua bollente, per non più di 30 secondi, così da eliminarne la peluria superficiale, oppure per cottura diretta, come nelle foglie di borragine panate. Una volta scottate, le foglie possono essere usate per farcire pizze, insaporire sformati o per realizzare il ripieno dei ravioli. Anche pastellate e passate in forno (senza scottarle prima) o tritate per arricchire una frittata sono squisite. La borragine può inoltre arricchire minestroni, zuppe e vellutate, messa direttamente, senza previa scottatura: dona un fresco sapore quasi asprigno che ricorda vagamente quello del cetriolo. Io ci faccio anche un buonissimo pesto.
La borragine è anche uno degli ingredienti del “preboggion” ligure, un profumato insieme di erbe spontanee, utilizzato nella celebre torta pasqualina. Le foglie di borragine sono presenti in numerose ricette liguri, che personalmente amo molto.
Utilizzo molto anche la farina in polvere, comodissima, miscelata ad altre farine, per fare la pasta fresca o gli impasti di pane e crackers, a cui dona un gusto fresco ed erbaceo.
Fonti:
www.ideegreen.it/borragine-in-cucina-69851.html
http://www.cure-naturali.it/borragine/3621
http://www.cure-naturali.it/piante-officinali/2045/borragine-cancerogena/6307/a