Cucinare con le alghe
Utilizzo le alghe in cucina da quando ero macrobiotica, annorum fa e non le ho mai lasciate.
Il dr Mozzi le indica come benefiche per il gs 0 e neutre per tutti gli altri gruppi. Peter d’Adamo nell’ultimo libro le indica come molto benefiche per il gs 0, A e B e nutre per gs AB, in quanto ricche di iodio e fucosio, uno zucchero naturalmente protettivo del tratto intestinale, in grado di proteggere la mucosa gastrica impedendo ai batteri che causano l’ulcera, di attecchire. In pratica mitigano l’acidità gastrica, riducendo l’insorgenza di irritazioni. Senza dimenticare il loro effetto stimolante sul metabolismo.
Conosciamo più da vicino il meraviglioso mondo delle alghe:
Benchè nella tradizione culinaria italiana quasi non compaiano, le alghe sono state usate nell’alimentazione quotidiana un po’ ovunque nel mondo, fin dai tempi più antichi, presso le popolazioni che si affacciano sul mare. Sono state considerate al pari delle verdure della terra. Le isole del Giappone, densamente abitate, con poca terra pianeggiante ma con molte coste frastagliate, si prestano bene sia alla raccolta delle alghe selvatiche, sia alla loro coltivazione. Queste piante marine sono una delle più antiche forme di vita sulla terra e non si sono quasi modificate attraverso il lungo corso dell’evoluzione: tutte contengono un’alta percentuale di clorofilla, che fotosintetizzano a seconda della luce solare che ricevono.
La clorofilla è responsabile del colore verde dei vegetali: il pigmento verde, presente in tutte le piante, ha lo scopo di assorbire la luce solare e innescare la fotosintesi, il processo tramite il quale si produce ossigeno. La clorofilla è molto importante anche per il nostro organismo: la sua composizione chimica richiama quella dell’ emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi, necessaria al trasporto di ossigeno. Questo oro verde può essere considerato un vero rigeneratore per le cellule e presenta numerose proprietà:
- Attiva il metabolismo cellulare
- Rinforza le difese immunitarie
- E’ utile contro varie forme di anemia
- Migliora la contrazione cardiaca e si rivela utile soprattutto per gli sportivi aumentando la resistenza
- Favorisce la cicatrizzazione dei tessuti perché migliora la circolazione sanguigna
- È antiossidante: cattura i radicali liberi
- Aiuta a depurare il fegato smaltendo le tossine
- Regolarizza il ciclo mestruale
- Rivitalizza il sistema vascolare nelle gambe ed è utile contro le vene varicose
- E’ un valido aiuto per perdere peso: sgonfia l’intestino, aiuta a smaltire le tossine depurando il fegato e migliora il drenaggio dei liquidi
Guarda quanti oligoelementi contengono le alghe: rame, zinco, stronzio, cobalto, nikel, molibdeno, piombo, stagno, vanadio, bromo, argento, cromo, bario, boro, litio, bismunto. Sono tutte sostanze importantissime ad ogni stadio del metabolismo e dello sviluppo cellulare. Contengono anche più proteine delle verdure della terra, pochissimi grassi e vitamine del gruppo B, tra cui la mitica B12, presente per il resto solo nelle carni, ma anche vitamina A e K.
Oltre alla digeribilità assoluta e al basso tenore energetico, le alghe contengono fattori antibiotici, antitossici, ipotonici, vermifughi, anticolesterolo, anti-reumatici, anti-tumorali, anti-infiammatori, sostanze fluidificatici e depuratrici del sangue, antistress. La presenza di mucillaggine le rende utili per il buon funzionamento intestinale e per regolare l’assorbimento di zuccheri e grassi. Si è studiata l’efficacia delle alghe nel neutralizzare metalli pesanti ed elementi radioattivi tossici che si possono ingerire con altri cibi. Questa funzione in particolare è molto sviluppata nell’alga klamath. Le alghe non crescono nelle zone marine dove l’inquinamento è alto.
Le alghe sono suddivise in quattro grandi famiglie:
- le alghe verdi crescono nelle acque meno profonde: sono diffuse in acque dolci e salate, acque salmastre, terreni e ambienti umidi. Combattono anemia, ipertensione, stress e disintossicano dai metalli pesanti. Migliorano la digestione, normalizzano la glicemia e la pressione arteriosa, migliorano la capacità di concentrazione ed aumentano i livelli di energia.
- Le alghe azzurre colonizzano ambienti ostili, come le acque termali molto calde. Abbassano la percentuale di colesterolo nel sangue. Regolarizzano inoltre i valori della pressione arteriosa ed apportano benefici nei soggetti con diabete di tipo 2. Grazie al buon contenuto di sostanze con proprietà antiossidanti, queste alghe contrastano l’attività dei radicali liberi e combattono le infezioni virali. Le alghe azzurre sono anche utili per il mantenimento dei livelli ideali di flora batterica ed ha quindi proprietà digestive.
- le alghe brune crescono a quota intermedia e prediligono i mari freddi. Due dei più popolari tipi di alghe brune sono l’alga Kombu e la Wakame. La ricerca scientifica ha dimostrato che questa tipologia di alga riduce i livelli di zucchero nel sangue risultando quindi utile ai diabetici. Essendo ricche di fibre hanno proprietà utili a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo ed aiutano il processo digestivo. Hanno un alto contenuto di iodio che risulta utile per la salute della tiroide. Le alghe brune sono ricche di minerali e contengono lignani, sostanze con proprietà antiossidanti. Questi composti sono utili a contrastare l’attività dei radicali liberi e con effetti anti infiammatori.
- le alghe rosse vivono nei mari caldi e grazie al loro adattamento cromatico possono rimanere in superficie o colonizzare le acque anche a profondità molto elevate. Sono da tempo note per la loro capacità di aiutare il sistema immunitario contro gli attacchi virali. Tradizionalmente le alghe rosse sono state utilizzate per curare diverse patologie tra cui l’asma, le infezioni urinarie, i foruncoli e le ulcere. Contengono una buona percentuale di iodio, minerale essenziale responsabile della sintesi degli ormoni tiroidei e del buon funzionamento della ghiandola tiroidea stessa.
Alghe e tiroide
Essendo tutte ricchissime di iodio, precursore della produzione dell’ormone tiroideo, le alghe generalmente sono sconsigliate a chi è affetto da ipertiroidismo e Hashimoto. Inoltre per lo stesso motivo possono influire sul funzionamento dei farmaci per la tiroide, sballandone l’effetto. Nel caso tu stia assumendo questi farmaci, consulta il tuo medico prima di mangiare alghe.
Come le utilizziamo in cucina?
Generalmente tutte le alghe sono essiccate, quindi vanno reidratate in acqua a temperatura ambiente per circa 15 minuti. Attenzione, ne bastano pochissime perchè moltiplicano il loro volume fino a 10 volte. L’alga nori, quella per il sushi, non va reidratata. Puoi anche tritarla finemente e aggiungerla a semi di sesamo (no gs B AB), e condire direttamente le tue insalate.
Tutte le alghe possono essere utilizzate inserendole in zuppe, sformati, polpettoni di pesce e carni, nelle frittate e nelle crepes. Puoi preparare perfino dei primi piatti, con gli spaghetti di mare. Nelle tue insalate, specialmente con pesce, danno un tocco marino gustoso e insolito.
Per il loro impiego specifico, ti rimando a questi 3 articoli: alghe verdi: come utilizzarle in cucina, alghe rosse: come utilizzarle in cucina, alghe brune: come utilizzarle in cucina.
Fonti:
www.mr-loto.it/aghe.html
http://www.viversano.net/alimentazione/mangiare-sano/alghe-rosse-verdi-azzurre-brune-proprieta-usi/.
http://www.riza.it/benessere/erbe-e-fitoterapia/4965/le-virtu-terapeutiche-della-clorofilla.html