La zizania: quasi un riso dalle virtù eccellenti
Alimento ricchissimo di fibre e proteine vegetali, la zizania sembra un riso, tuttavia riso non è, anche se è una graminacea, la stessa grande famiglia del riso. Cereale senza glutine, cresce spontaneamente in acquitrini, zone paludose e sulle sponde dei corsi d’acqua a lento scorrimento.
E’ conosciuta anche come riso selvaggio (wild rice) o Canadian rice, e considerato un cibo sacro dagli Indiani d’America. I chicchi hanno forma allungata, sottile e quasi nera. E’ coltivata prevalentemente in Canada e nelle zone atlantiche e settentrionali degli Stati Uniti, ora anche in Ungheria. Predilige temperature fresche o addirittura rigide.
È ricchissima di fibre e di oligoelementi quali zinco, potassio, fosforo e magnesio, nonché di vitamine appartenenti al gruppo B. Ha un basso contenuto di carboidrati e un’altissima percentuale proteica.
Al contrario di molti altri risi, ha un indice glicemico basso (35) quindi va bene anche per chi vuole perdere peso, se mangiata in quantità moderate.
E’ adatta a tutti i gruppi sanguigni (in assenza di patologie importanti).
un po’ di storia
La zizania era l’alimento principe di alcune tribù degli Indiani d’America, in particolare di quelle insediate nella zona dei grandi laghi, tra Stati Uniti e Canada. La zizania cresceva spontaneamente in quelle zone ricchissime di acqua, con terreni acquitrinosi e paludosi. Gli indiani utilizzavano le canoe per raccoglierla a mano e ne fecero il loro alimento base, consacrando la raccolta in un vero e proprio rituale.
I metodi di coltura sono rimasti invariati ancora oggi. Per volontà dello Stato canadese, la zizania viene raccolta come un tempo, in maniera del tutto artigianale attraverso l’uso delle canoe. Questo è il motivo del suo costo elevato: d’altra parte la zizania rimane un alimento assolutamente non modificato per intensificarne la coltura e mantiene quindi tutte le sue alte proprietà nutritive intatte.
Ancora oggi si piegano le spighe sull’imbarcazione e si battono facendo cadere i chicchi bagnati nella canoa, mentre alcuni ricadono nell’acqua, favorendo la risemina. Vengono asciugati sul fuoco a legna, che dona al chicco quel sapore aromatico e il colore bruno.
Il chicco poi viene commercializzato così com’è, senza essere nè mondato nè brillato: un superalimento naturalmente biologico.
Seminare zizzania…. un detto molto popolare
Tutti conosciamo questo detto che significa seminare discordia: ha a che fare con il fatto che la zizania è altamente infestante e con la sua citazione nei Vangeli in cui si racconta di un nemico che seminò zizzania nel campo di un uomo. Eppure è una bufala perchè è impossibile che crescesse in Palestina all’epoca, date le sue caratteristiche di coltura. Era un’altra erba infestante quella dei testi sacri, simile alla buona zizzania.
La zizania in cucina
Ha un sapore nocciolato, è profumatissima e si presta perfettamente a insalate di riso, tortini, zuppe. Io a volte la mescolo al riso basmati, con cotture separate.
La trovi nei negozi bio o di alimenti naturali, anche in alcuni supermercati. Anche se ha un costo elevato, ne bastano 30, 40 g a testa per insaporire perfettamente i tuoi piatti. Cuoce in 45 minuti ma alcune varietà richiedono quasi un’ora di cottura. L’ideale è lasciare i chicchi in ammollo in acqua fresca per circa 24 ore, per eliminare oligoelementi non assorbili dal nostro intestino (come tutti i semi integrali) e impurità e per una cottura più veloce. Dopodiché va sciacquata bene e cotta in tre parti d’acqua, ovvero, su 100 g di zizzania 300 ml di acqua, cuocendola come la quinoa, per asciugamento. E’ cotta quando la parte interna bianca comincia a intravedersi alle estremità del chicco.
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fonti: https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/22000-zizania-riso-selvatico
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