Coniglio all’ischitana
Una splendida ricetta isolana di terra per il coniglio. Provala!

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Coniglio all’ischitana

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Ingredients

Adjust Servings:
1 coniglio a pezzi
300gr pomodorini pendolo oppure 50gr di pomodorini secchi
40gr mandorle senza buccia facoltativo
qualche rametto timo
qualche rametto maggiorana anche secca
quache foglia basilico
1 + 1 spicchio aglio
1 + 1 peperoncino fresco va bene anche pepe di cayenna
50cl vino bianco secco
qualche goccia acidulato di umeboshi
50ml olio evo
un pizzico sale fino

Nutritional information

pranzo
cena
1 volta al mese
Features:
  • Diabete
  • gruppo 0
  • gruppo AB
  • Perdi Peso
  • senza amidi
  • senza glutine
  • senza lattosio
  • senza semi
  • senza uova
  • senza zucchero
  • Tiroide

Squisito il coniglio con pomodorini, dalla celebre ricetta ischitana alla dieta del gruppo sanguigno.

  • 1 ora e 15 minuti
  • Serves 4
  • Medium

Ingredients

Directions

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Il coniglio all’ischitana è un piatto squisito della cucina isolana di terra, che puoi realizzare  durante tutto l’anno, in stagione con pomodori freschi e durante l’inverno con pomodorini secchi come ho fatto io.

Continua la mia saga del coniglio, carne che trovo ovunque nelle ricette regionali, sarà perchè è un piatto semplice, popolare. E dire che sono del segno cinese del Coniglio…. già, per me mangiare la carne, buona e di provenienza sicura, è onorare l’animale, cucinandolo con molto rispetto e amore.

Come per la genovese alla napoletana, la saggezza popolare partorisce una carne con sugo abbondante, in modo poi da condirci anche la pasta, (nel nostro caso di legumi o grano saraceno). Pietanza ischitana classica, di terra, come le più importanti ricette sarde. E’ un fatto che nelle isole spesso sono presenti piatti forti di terra, più economici e alla portata delle genti che popolano l’interno. Il coniglio all’ischitana dà il suo meglio se lo cuoci in un coccio di terracotta, o’tiano, come dicono giù.
Ti  riporto qui pari passo la storia di questo piatto, tratta dal questo sito  in cui l’ho trovata:
“Il coniglio selvatico era un tempo l’animale più diffuso. Il D’Ascia dice che “l’isola ne era infestata quando la colonia dei Siciliani venne a popolarli”, verso il 47Oa.C. Due erano le specie: il coniglio leporino (con caratteri simili a quelli della lepre) e il coniglio sorcigno (con caratteri simili a quelli del sorcio). I sovrani aragonesi e i marchesi del Vasto spesso andavano a caccia di conigli leporini. Oggi il coniglio non è più tanto selvatico e molte famiglie che abitano in campagna amano allevarlo in gabbia. Ma un tempo si allevava in un fosso scavato in un terreno a circa due metri di profondità. Lì i conigli crescevano e si moltiplicavano.

Quando il contadino gettava l’erba nel fosso, i conigli uscivano dalla tana per mangiarla ed egli, seminascosto, li contava, perché in pochi mesi il fosso si riempiva di conigli di varia grandezza e colore. Per catturarli bisognava chiudere la tana e ciò avveniva di notte sfruttando il chiarore della luna: si fissavano due paletti lateralmente alla tana, poi veniva fatta scivolare silenziosamente una tavola che, trattenuta dai paletti, ostruiva la tana. Il contadino allora scendeva nel fosso per mezzo di una scala, prendeva i conigli che gli erano necessari per il pranzo e li affidava alla padrona che li cucinava con cura. ”

Non avendo ancora a disposizione pomodori come dico io solari e carnosi, ho sostituito i pomodorini freschi con quelli secchi. Gli 0  possono accompagnarlo a patate americane al forno,  gli AB in stagione, oltre che alle patate, a melanzane al forno.

Ho aggiunto alla ricetta originale delle mandorle, che ben si armonizzano con i sapori e le consistenze e rallentano l’assorbimento degli zuccheri contenuti nel pomodoro. Sono facoltative.

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Steps

1
Done
15 minuti

prepara gli ingredienti

Taglia a pezzi il coniglio, passalo nel vino bianco e acidulato di umeboshi, poi asciugalo con carta cucina. Taglia le mandorle a filetto (pr il lungo, poi tosstale a secco in padella per un minuto, smuovendole. Prepara un mazzetto guarnito con il timo e il rosmarino.

2
Done
40 minuti1 ora

cuoci ad arte il coniglio

Fai imbiondire aglio e peperoncino interi nel tegame (meglio se di terracotta) in un velo d'olio caldo. Togli dall'olio entrambi. Fai colorire bene da tutte le parti i pezzi di coniglio nel medesimo tegame (uno dei segreti per una buona preparazione è quello di "cauterizzare" pochi pezzi alla volta, in modo da mantenere l'olio sempre ben caldo). Quando è ben colorito, riunisci tutti i pezzi nel tegame, aggiungi aglio e peperoncino freschi e irrora con un bicchiere di vino bianco, regola di sale e fai cuocere a fuoco moderato per circa 30 minuti, rigirando di tanto in tanto ed eventualmente aggiungendo un po' di brodo

3
Done
30 minuti circa

termina la cottura

Aggiungi ora i pomodorini secchi, oppure quelli freschi, le mandorle e abbondante maggiorana. Lascia cuocere a fuoco lento per altri 20 minuti circa, rigirando di tanto in tanto, fino a quando il fondo di cottura non si sara' ben ristretto.
I tempi di cottura variano ovviamente in funzione della carne dell'animale e del tegame utilizzati. Per averlo caramellato al meglio, fai tirare il condimento fino a quasi faro attaccare e poi deglassa con il brodo. Con il sugetto puoi condire della pasta di legumi.... slurp.

SaraGiulia

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